Descrizione
Fin dai tempi più antichi la natura ha ispirato i poeti con la sua multiforme bellezza e con il misterioso avvicendarsi delle stagioni. Friedrich Hölderlin celebra nei suoi versi le querce che come un «popolo di titani» si protendono serene e libere al cielo; Emily Brontë contempla la forza imperitura dell’erica che ondeggia nella brughiera battuta dal vento; Antonia Pozzi immortala il rosa sfavillante e festoso dei peschi in fiore. Dal Ginkgo biloba di Goethe ai melograni di David Herbert Lawrence, dai «globi d’oro» di Ada Negri alle aiuole di mirti di Antonio Machado, le poesie raccolte in questo volume da Giuliana Mancuso ci invitano, come sotto la fresca ombra di un albero, a un momento di quiete e ristoro.