Descrizione
È il 1963. Una popolazione di 177 mila abitanti, nessuno straniero e nessun evento: l’Islanda è un’isola in tutti i sensi e può permettersi quasi sempre di trascurare ciò che succede nel resto del mondo. Hekla ha ventun anni e un sogno nel cassetto. Nata nel remoto distretto di Dalir, ha lo stesso nome del celebre vulcano. Nella settimana in cui Kennedy viene assassinato e in Islanda ha inizio la drammatica eruzione che porterà alla formazione dell’isola di Surtsey, Hekla parte per Reykjavík. Porta con sé pochi oggetti e la sua macchina da scrivere Remington. Nascosto in valigia, tiene il manoscritto del suo romanzo, in un’epoca in cui per una donna è quasi impensabile poter intraprendere una carriera da scrittrice. Ciò che Hekla impara fin da subito è che, nel microcosmo culturale di una città dominata dal maschilismo, se una donna vuole scrivere deve necessariamente lottare per ottenere la sua indipendenza. Poi c’è l’incontro con un sognatore determinato come lei: Davíd Jón John Jónsson, marinaio suo malgrado, dalla sessualità diversa, sempre in fuga dalla società che lo disprezza e lo respinge. Con la sua caratteristica sensibilità, che unisce sottile malinconia e raffinato umorismo, L’autore mette in scena il rapporto tra due outsider intrappolati in un mondo ostile e becero in cui la dimensione creativa rappresenta l’unica possibilità di riscatto.