Descrizione
Tutti abbiamo visto le immagini dei corpi dei migranti che galleggiavano nel Mediterraneo, i bambini morti sulle spiagge, i visi smagriti e timorosi di chi ha messo la propria vita nelle mani del mare, sognando di navigare verso un paese capace finalmente di restituirgli sicurezza e dignità. Nel 2015, davanti all’ennesima macabra cronaca di un disastro, Antonio Silvio Calò ha sentito la sua coscienza gridare. Voltarsi dall’altra parte non era più possibile. Mentre la politica si divideva tra indignato immobilismo e odio virulento, Calò e la sua famiglia hanno deciso di aprire la propria casa a sei migranti. Da quel momento la loro vita è cambiata in modo radicale. La conoscenza dei ragazzi e lo studio di un programma di inserimento sono andati nel corso degli anni di pari passo con un’attenta riflessione sui concetti di accoglienza e integrazione, libertà e privilegio. Premiato dal presidente Mattarella con la croce al merito, nominato Cittadino europeo dell’anno nel 2018, Calò, professore di storia e filosofia, attraverso la sua esperienza ricostruisce un decalogo civile, una nuova educazione pubblica, indissolubilmente legata alle nostre radici cristiane, in cui lo stato di diritto non travalica mai l’empatia, in cui l’indifferenza non è più un’opzione.