Descrizione
Una massiccia antologia delle mostre del compianto, grande Germano Celant, il curatore italiano che ha dato il nome all’Arte Povera e ha creato innumerevoli mostre di riferimento dell’arte europea del dopoguerra
Quando il critico d’arte e curatore italiano Germano Celant è morto nel 2020 all’età di 79 anni, ha lasciato un’eredità di filosofia curatoriale che ha decisamente plasmato l’arte del dopoguerra in Occidente e influenzerà senza dubbio le future generazioni di curatori. Nel 1967, Celant pubblicò il suo manifesto “Notes for a Guerrilla War” in cui coniò il termine Arte Povera per classificare l’opposizione artistica italiana alle tendenze della Pop art prevalenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito all’epoca.
Questa pubblicazione fornisce una cronologia di 34 mostre curate da Celant, a partire dalla prima mostra in una galleria di Arte Povera nel 1967 e chiudendo con la tentacolare mostra della Fondazione Prada del 2018 Post Zang Tumb Tuuum: Art Life Politics: Italia 1918-1943. Valutando le mostre così come gli scritti teorici dei rispettivi cataloghi, questo volume cerca di ricostruire gli spettacoli più importanti della carriera di Celant dall’ideazione iniziale alla ricezione del pubblico. The Story of (MY) Exhibitions esplora l’approccio unico alla curatela che ha caratterizzato la vita e il lavoro di Celant. La sua traiettoria di carriera è un’evoluzione non lineare dell’interpretazione personale e della documentazione storica che dà la priorità ai media non tradizionali e si sforza di abbattere i confini tra i diversi linguaggi artistici.
