Descrizione
14 agosto 1944, frontiera italo-elvetica: tre uomini e due donne arrivano al posto di guardia di Novazzano, chiedono asilo in Svizzera. Tra loro vi è Indro Montanelli, “evaso” dal carcere di San Vittore. Comincia così, come per altre migliaia di fuorusciti, l’esilio elvetico di Montanelli che, negli anni, ha ricordato spesso il soggiorno ticinese. Traendone spunto per sottolineare il suo antifascismo, comprovato dai mesi di carcere, e la sua militanza nella Resistenza. E denunciare i fuorusciti che a Lugano gli avevano voltato le spalle, a suo giudizio senza una vera ragione. Tuttavia lo ha sempre fatto in modo vago, con dettagli che andavano modificandosi nel tempo. Questo saggio ripercorre proprio il periodo trascorso in Svizzera da Montanelli, ricostruendolo attraverso carte d’archivio, lettere, testimonianze e un paziente lavoro di ricomposizione dei tasselli sparsi di un mosaico diverso da quello consegnatoci dal suo protagonista. Un quadro che rivela elementi nuovi e un’inedita chiave interpretativa dell’intero iter biografico di Montanelli.